giovedì 19 settembre 2013

Recensione: Dust tango - Polvere di Tango

E’ stato pubblicato in questi giorni sul canale Youtube studioresetprojecsrl il video Dust tango - Polvere di Tango interpretato da  Matteo e Ludovica Antonietti per la regia di Cryman. Il clip è disponibile in due montaggi, uno lungo (3:58) ed uno breve (1:05), quest’ultimo probabilmente superiore per concisione e ritmo narrativo.



Si tratta di una realizzazione decisamente interessante, apprezzabile non solo per la qualità generale ma anche per l’incorporazione di elementi originali. Il video si apre con un’introduzione, girata esclusivamente in bianco e nero ed abilmente sottolineata da un delicato passaggio musicale, mentre nella parte centrale il tango rimane protagonista. Interessante l’uso di un brano che non appartiene al repertorio classico per accompagnare la performance: è il famoso Tango of Roxanne (Ewan McGregor, Jose Feliciano, Jacek Koman) dal musical Moulin Rouge!, qui proposto in una non comune quanto efficace versione strumentale. Il risultato è molto felice e mostra le possibilità espressive ed artistiche offerte da musiche anche piuttosto lontane alla tradizione, un argomento sul quale ci si è soffermati altre volte in questo stesso blog.
La conclusione del filmato riprende invece gli stilemi già visti in apertura.

Il clip è girato con un sicuro dominio delle tecnica di ripresa mentre il montaggio dimostra padronanza del linguaggio filmico, con una netta prevalenza degli scelte espressive su quelle strettamente documentarie. Si vedano ad esempio la mescolanza delle sequenze a colori con altre in bianco e nero oppure l’alternanza di illuminazioni contrastate con altre molto più morbide. Di particolare effetto alcune scene con luci ed ombre nettissime, rese ancora più efficaci dalla sagoma delle grate alle finestre: un elemento estraneo, perturbante, notevole per il sottile gioco di rimandi ed allusioni. Danza come prigionia imposta da una passione totalizzante oppure evasione e aspirazione all’infinito?
Di indubbio effetto la location. Il video è ambientato negli ambienti signorili di una costruzione storica, spazi un tempo connotati da un’eleganza barocca, ma ora fatiscenti ed abbandonati al degrado. Ed è proprio la onnipresente polvere che esprime il trascorrere del tempo in modo delicato quanto indiscutibile, con una trasparente allusione al “quia pulvis es et in pulverem reverteris” (Gen. 3,19).
Un elemento di grande interesse è infatti il contrasto esplicito tra degli spazi in rovina - che rimandano in modo esplicito alla morte -  e la fresca vitalità espressa della coppia che danza. La suggestione in questi casi è duplice. Sul piano della danza in senso stretto, poiché la fissità immutabile non appartiene alla vita, che è invece potenza creatrice di movimento e musica; a livello di semplici suggestioni visive, per il vigoroso contrasto tra le superfici rese scabre e tormentate dello scorrere del tempo e la seducente freschezza dei due artisti, in particolar la levigata bellezza di Ludovica Antonietti, sulla quale l’obiettivo indugia più volte. Un espediente quest’ultimo largamente sfruttato dalla fotografia di moda.

Difficile sottrarsi alla sensazione che questo ed altri prodotti simili siano la versione attualizzata della vanitas, un tema largamente diffuso nella cultura visiva del XVII secolo giocato sul contrasto tra la rappresentazione del mondo – spesso colto nei suoi aspetti più freschi, vitali e seducenti – ed elementi simbolici che alludono invece al tema della caducità, della rovina, della trasformazione e dell’inpermanenza di tutte le cose.



Allegoria della vanità, Antonio de Pereda, c. 1634

Dunque una sorta di prototipo universale che viene manifestato di volta in volta in forme diverse usando i modelli espressivi di ciascuna epoca. Si realizza così una convergenza di significato fra le espressioni delle varie società umane verso alcuni motivi fondamentali che sono, in termini jungiani, avvicinabili a degli archetipi.

Non è quindi un caso che diversi degli elementi sin qui evidenziati si ritrovino anche in altri video contemporanei. Mi pare anzi che il recente Dust tango - Polvere di Tango sia accostabile a Tom Waits: Little drop of poison. Sensual Tango Video, realizzato dalla film-maker Caterina Ongaro.





Tratti comuni sono l’impiego di musica non canonica, l’ambientazione in uno spazio in disfacimento (che in questo caso specifico è propriamente un ambiente industriale dismesso) e l’enfasi sulla materia sciolta che fluttua liberamente nell’aria disegnando seducenti giochi di luce. La qualità di quest'ultima clip, che si segnala prima di tutto per la raffinata fotografia, è testimoniata da un numero di visualizzazioni decisamente elevato per un prodotto di nicchia (oltre 116.000 contatti a settembre 2013) e da un indiscusso apprezzamento di pubblico.

Un elemento nettamente originale di Dust tango - Polvere di Tango è invece il sonoro, il quale mantiene ed anzi enfatizza i rumori ambientali come ad esempio lo sfregamento delle suole sul pavimento. La scelta è senza dubbio originale poiché in genere la post-produzione tende a sostituire integralmente la traccia audio originale con musiche registrate in studio. I suoni raschianti si legano invece bene con le inquadrature polverose e sottolineano un’atmosfera aspra, ruvida. Rimandano ad un contesto istintivo, non mediato ed enfatizzano pertanto il contatto con la realtà. In questo caso il montaggio gioca su una duplice violazione delle aspettative: verso i movimenti stessi della danza – morbidissimi e fluidi - ma anche verso la stessa idea condivisa del tango, legata spesso ad atmosfere levigate e rarefatte.
A ciò si aggiunge il sottile contrasto tra il sentimento tragico del tempo, di cui si è ampiamente discusso sopra, e la fisicità perentoria della coppia che danza. Questo aspetto viene ulteriormente evidenziato dal respiro affaticato dei due ballerini con il quale si chiude la sequenza centrale, una sottolineatura morbidamente carnale, che rimanda alla materialità perentoria dei corpi, rappresentati come esseri umani che si abbracciano e trovano in questa relazione una nuova e diversa modalità d’essere.

2 commenti:

  1. Voglio ringraziarla e affermare di essere rimasto piacevolmente colpito dalla sua recensione e dalle parole utilizzate per descrivere il mio video. Una sorpresa grande questa mattina aprendo la mail.. simile a quando aprivo da piccolo i pacchi di natale, spalancando ogni singola frase con la stessa avidità di quel tempo. Ci tengo a precisare che sono un cineamatore dilettante, che di tanto in tanto si diverte a realizzare questi piccoli video per amici o semplicemente per il gusto di farlo. Una vera scarica di emozione avere un riscontro leale dalla parte di chi guarda. Voglio usare una parola semplice, che non si usa piu’ tanto, ma che ha per me un grande valore.
    GRAZIE! Grazie perchè qundo non ti aspetti niente e comunque ricevi qualcosa in cambio.. tutto diventa piu' intenso e vero.

    Cryman

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  2. Bravo, sempre attento alle novità.

    La casa si potrebbe proporre come teatro di geometrica ristrutturazione, no?

    A presto. Ugo

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