sabato 4 febbraio 2012

Funerale di Carlos Guadalupe

Ricevo via mail la la personale testimonianza di Alessio. Mi sembra che per umanità e qualità espressiva possa interpretare la sensibilità di molti, pertanto volentieri la condivido con il consenso dell’interessato.

Data: 04/02/2012 20.12
A: <dr.zerotango@libero.it>
Ogg: funerale di Carlos Guadalupe

Caro dottor Zero,


vorrei raccontarti il funerale di Carlos, perché è una persona che ricorderò con piacere e resterà un personaggio del nostro piccolo grande mondo tanguero regionale di cui tu dai conto in modo così accurato nel tuo blog.
Le esequie si sono svolte oggi sabato 4 febbraio 2012. Prima c'è stato un saluto alla cappella di Sant'Anna a Trieste, poi alle 14.00 il funerale al quale ho assistito, a Tapogliano, vicino a Villesse.
Non ero mai stato a Tapogliano, è un grazioso borgo rurale, arrivando ho visto subito le campane che dondolavano e ho trovato la chiesa. Faceva freddo, tirava molto vento, uno stormo di uccelli ha attraversato veloce il cielo grigio per poi scomparire da qualche parte. Numerose automobili occupavano tutte le strade del paese. C'era molta gente sul sagrato, in attesa dell'arrivo del feretro. Sono entrato nella graziosa chiesetta ed era piena, perciò ho dovuto addossarmi ad una parete. Nonostante la folla c'era un silenzio assoluto e siamo rimasti così per alcuni minuti fino a che è arrivato il corteo funebre.
La bara è stata ricoperta con un poncho argentino, un mazzo di rose rosse ed uno rosa e con un bel cappello grigio da tanguero, posto proprio davanti.
Ad aprire la cerimonia sono stati Simonetto con il violino e Giorgio con il piano che hanno suonato alcune note di "Por una cabeza". Poi c'è stata la cerimonia presieduta da un anziano sacerdote, che ha notato come non gli capitasse tanto spesso di vedere lì tanta gente per salutare un defunto.
Verso il termine ha preso la parola il figlio di Carlos, Federico, il quale ha ringraziato tutti per essere stati vicini in questi momenti e ha citato il libro che il padre gli aveva regalato più di una volta, anche ultimamente, Il Piccolo Principe.







Ha citato il dialogo tra Il Piccolo Principe ed il serpente, quando il serpente dice, se non sbaglio, che bisogna togliersi la pelle perchè il corpo è troppo pesante per arrivare lontano, e quando Il Piccolo Principe dice all'amico che si ricorderà di lui guardando le stelle fuori dalla finestra. Infine ha citato in spagnolo la frase, che spero di riportare correttamente “Los essenzial es invisible al los ojos” (Ciò che è essenziale è invisibile agli occhi), frase che Carlos amava ripetere.
Hanno chiuso la cerimonia i due musicisti che stavolta hanno tratto delle note da Oblivion.
Piano piano abbiamo sfollato, sono stato tra gli ultimi ad uscire e già il feretro di Carlos era stato trasportato via, così mi sono ritrovato tra gli amici ed i conoscenti, per poi avviarsi ad un piccolo ritrovo commemorativo nei pressi.
Per me Carlos è stata una bella persona, era positivo, sorridente, gentile, era un piacere ascoltare i suoi aneddoti sul tango o conversare con lui, spero perciò di avere dato un piccolo contributo per ricordarlo.


 Ciao

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