martedì 17 maggio 2011

Ma come fanno i marinai...

Mi è capitata in mano una curiosa pubblicazione datata 1954, un manuale di buone maniere destinato alle reclute della Marina militare italiana. Il testo contiene indicazioni sul comportamento fuori dall’ambiente militare, tra cui un capitolo sulle norme da tenere in una sala da ballo. Vale la pena di leggerselo integralmente per osservare - con lo sguardo di oggi - la situazione di oltre mezzo secolo fa.





Alcune raccomandazioni sembrano ormai superate, come ad esempio l’obbligo di essere presentati, oppure la necessità di chiedere il permesso a chi accompagna la dama. Altre norme sono invece degli evergreen e dimostrano che – in fin dei conti – nulla cambia a distanza di generazioni: sii sempre gentile ed educato, balla per dare piacere alla tua partner e non per metterti in nostra, non causare disagio gli altri, scusati subito in caso di contatti involontari, mai fare coppia fissa con la stessa persona.

Non meno importante la vigorosa raccomandazione di non limitarsi a ballare con chi piace, bensì di estendere gli inviti a tutte le donne presenti in sala, comprese le persone poco dotate o quelle meno desiderabili per età, aspetto o esperienza. A questo proposito l’illustrazione di p. 52 è un piccolo gioiello. Mostra due eleganti ballerini in giacca chiara e papillon nero mentre volteggiano distinti in compagnia di due partner leggiadre: testa morbidamente reclinata sulla spalla di lui, posa eterea, fisico sottile esaltato dai lunghi capelli ondulati e da un femminile vestitino svolazzante.
Il primo piano è invece occupato da un compito marinaio che arranca faticosamente lungo il bordo della pista mentre cerca di guidare una donna piuttosto stagionata. Lei è disegnata con forme massicce, sottolineate da un improbabile abito a fiori da cui sbucano un paio di gambe tozze; il viso tondeggiante rivela una laboriosa concentrazione. L’espressione di lui è invece un misto di rassegnazione a un destino inevitabile, bruciante invidia per i due cavalieri più fortunati, desiderio di fuga verso mari lontani o improvvisa nostalgia di scope e ramazze.


P.S. Possiedo il testo completo del manuale digitalizzato in PDF. Se siete curiosi di leggerlo dall’inizio alla fine scrivetemi liberamente e ve lo invierò per mail.

5 commenti:

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  3. ma non prendiamoci per ilnasino adesso! quante e quante volte vi siete appartati se trovavate pane per i vostr affamati dentiini? non diciamo bugie pinocchietti !!!

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  4. presto prsto nn ci saremo piu e forse nemmeno la terra conle sue balere ..io mi guardo attorno e sento il termine "coppie aperte"mi amareggia e mi f senitre che per un tanguero o uomo ingenere una donna non possa essere abbastanza .facciamo una alla volta.. ed una danza alla volta,dura poco,dura e le leggende sull eterna promessa da scambiarsi ? se due se le scambiassero in segreto se le coppie fossero piu'complici.ahimee''!!!

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  5. ciao, mi interesse molto leggerlo...potresti spedirmelo a superjorge@libero.it ? ti ringrazio molto in anticipo

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